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La mia esperienza: vivere un tirocinio post lauream formativo

Prima di tutto, lascia che mi presenti. Mi chiamo Mirco e ho da poco finito il mio percorso di studi universitario, conseguendo la laurea magistrale in Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Padova. Come immagino tu sappia, perché lo stai per iniziare o perché lo hai già terminato, i futuri psicologi che intendono intraprendere questa carriera lavorativa dovranno affrontare, dopo l’Università, il periodo di formazione successivo alla laurea: il tirocinio professionalizzante. Di fatto, in queste righe vorrei confrontarmi con te in merito a questo raccontandoti la mia esperienza.

Da poco ho iniziato il mio periodo di stage formativo, nel quale sto acquisendo nuove ed inaspettate competenze e conoscenze che vanno oltre a quelle apprese in Università, sicuramente essenziali per il futuro svolgimento della professione ma che, purtroppo, spesso non sono legate alla pratica reale del lavoro da psicologo. Proprio questi nuovi elementi, che si stanno aggiungendo alla mia formazione, mi hanno portato a pormi delle domande in merito al tirocinio stesso.

In cosa consiste il tirocinio per la professione di psicologo? Quali sono le nozioni utili da apprendere per svolgere un tirocinio veramente formativo? Come può, la futura psicologa o il futuro psicologo, prepararsi al meglio per il passaggio dal mondo accademico a quello lavorativo?

Ho tentato di rispondere ad ognuna di queste domande basandomi sull’esperienza di tirocinio che sto vivendo sulla mia pelle. Vediamo insieme cosa è emerso!

Secondo il mio parere il tirocinio professionalizzante, o tirocinio post lauream, per il futuro psicologo o la futura psicologa è un momento decisamente importante della sua carriera. Questo, infatti, rappresenta non solo la prima occasione di mettere finalmente in pratica le nozioni apprese in Università, ma anche un’opportunità per imparare nozioni nuove relative la professione, provenienti da un contesto reale di pratica. Il fatto che queste vengano insegnate da professionisti che, da anni, hanno le mani in pasta sia negli aspetti positivi che negativi legati alla professione, crea sicuramente un immenso valore aggiunto alla formazione di noi tirocinanti. Le nozioni che si impareranno al tirocinio potranno essere la base e, di fatto, il punto di partenza per la creazione del tuo futuro lavoro: il Tuo modo di fare terapia, il Tuo setting, il Tuo modo di indirizzare i clienti/pazienti ad affidarsi a Te, piuttosto che andare da chiunque altro.

I 5 fattori fondamentali

Come puoi ben capire, nel corso del tuo tirocinio professionalizzante dovrai cercare di acquisire quante più competenze utili possibili per iniziare a progettare il tuo metodo. Va da sé che sia tu che il tuo tutor è bene che progettiate insieme un tirocinio che, a lungo termine, possa essere considerato veramente formativo. A parer mio, gli elementi che contraddistinguono un tirocinio di qualità da tutti gli altri, e che dovrebbero orientare la scelta di un tirocinante sono diversi:

  • Far parte di una rete di professionisti: questo consente di rendere il tirocinante non solo un membro passivo della sua stessa formazione, ma renderlo attivamente partecipe in un progetto di gruppo, per favorire il suo spirito collaborativo e spingerlo a non lavorare singolarmente, ma in equipe.
  • Aver occasione di “dare e non solo ricevere”: direttamente collegato al punto precedente, è importante sottolineare che anche il tirocinante, nonostante sia all’inizio della propria carriera lavorativa, può portare grandi contributi all’interno della rete nella quale si troverà a lavorare. Diventando un elemento sempre più centrale di questa equipe avrà modo non solo di sviluppare competenze maggiori, ma anche di creare valore per l’intero gruppo, sia durante che dopo il tirocinio.
  • Studio “multidisciplinare”: studiare psicologia e fare lo psicologo sono due pratiche talvolta ben distinte tra loro. Senza ombra di dubbio per fare lo psicologo è necessario studiare psicologia, ma risulta sicuramente necessario ed utile per la futura professione maturare delle conoscenze e competenze anche in altri settori. Ad esempio, riteniamo che discipline quali la filosofia, le neuroscienze e il marketing, in aggiunta alla psicologia, possano arricchire di molto il bagaglio professionale del tirocinante.
  • Possibilità di conoscere diversi metodi di trattamento: benchè ogni psicologo psicoterapeuta si sia formato presso una precisa scuola di specializzazione, ognuno di essi ha sviluppato un modo di lavorare proprio, diverso da tutti gli altri. Conoscere come diversi professionisti vivono e conducono il proprio lavoro è senz’altro formativo anche per il tirocinante, che potrà prendere spunto dagli elementi per lui più importanti per iniziare a creare il suo metodo per svolgere la professione.
  • Mettere le mani in pasta nella realtà: sperimentare sulla propria pelle le situazioni che potrebbero presentarsi realmente durante la propria pratica professionale è sicuramente un punto fondamentale sul quale può basarsi il tirocinio professionalizzante. Nella nostra pratica professionale potremmo imbatterci in difficoltà imprevedibili, che spaziano dalle difficoltà durante le sedute (pazienti con sintomi a loro poco chiari, domande esistenziali, di scarsa parola, etc.) alle difficoltà legate al vero e proprio mantenimento della professione (agende vuote, scarso posizionamento nel territorio, indecisione su come impostare il proprio studio etc.).

La mia esperienza

Parlando della mia esperienza, fin dai primi giorni di tirocinio sono stato inserito all’interno di una rete di psicologhe e psicologi professionisti attraverso l’assegnazione di una serie di incarichi che mi hanno permesso di non essere semplicemente un soggetto “passivo” della mia formazione, bensì di essere attivo in questa e creare valore aggiunto anche per i miei colleghi. Proprio per questo ho inserito come secondo punto il concetto di “dare e non solo ricevere”. È vero che noi tirocinanti non abbiamo esperienza clinica e, di fatto, non possiamo cimentarci in colloqui e quant’altro. Tuttavia, ci sono molte altre mansioni che possiamo svolgere per contribuire alla crescita della rete all’interno della quale siamo inseriti! Basta solamente allargare le proprie vedute circa gli incarichi che uno psicologo al giorno d’oggi deve fare!

Allo stesso modo, nonostante da studenti abbiamo sostenuto numerosi esami e studiato decine e decine di libri, credo che continuare a coltivare la nostra conoscenza anche dopo la laurea sia un passaggio fondamentale per diventare dei professionisti esperti nel nostro settore. L’ho definito uno studio “multidisciplinare” in quanto, io in primis, mi sono reso conto di quanto può essere utile integrare le conoscenze relative alla psicologia in senso stretto con quelle proveniente da altre discipline. Oltre alle nozioni provenienti dai libri, mi sono reso conto dell’importanza di ascoltare i miei colleghi professionisti nello spiegare il loro metodo di intervento e, soprattutto, il loro modo di concepire la psicoterapia.

Come ultimo punto ho deciso di sottolineare l’importanza di cimentarsi in situazioni che realmente potrebbero capitare nel corso dello svolgimento del nostro lavoro, in quanto la pratica reale della professione potrebbe essere ben diversa da ciò che si studia in Università. Di conseguenza, il tirocinio professionalizzante potrebbe essere un’ottima occasione per capire come anticipare queste difficoltà, cercando di imparare ad affrontarle fin da subito.

Per giungere ad una conclusione, credo che al giorno d’oggi la professione dello psicologo sia cambiata di molto rispetto ad un tempo. Il professionista non dovrebbe fermarsi alla semplice consulenza o al lavoro in solitaria all’interno delle mura del proprio studio, in quanto la professione stessa si è evoluta nel corso degli anni. Prepararsi al meglio per il passaggio dal mondo accademico a quello lavorativo significa includere, nella propria formazione, tutti gli elementi necessari per svolgere la professione dello psicologo oggi!

Per farti un esempio di ciò che intendo, ritengo che fin dal tirocinio è importante che la persona apprenda nozioni di marketing applicate alla professione dello psicologo. Internet ormai è diventato uno strumento molto potente sia per promuoversi che per fare in modo che un potenziale paziente venga nel nostro studio per intraprendere un percorso con noi. Va da sé, quindi, che risulta fondamentale conoscere come posizionarsi al meglio all’interno dei motori di ricerca, come creare e curare il proprio sito e molto altro ancora.

Partendo da questi consigli e da queste considerazioni, si potrà vivere un tirocinio post lauream veramente formativo e di qualità, dal quale apprendere tutte le basi per iniziare il proprio lavoro da psicologo già avvantaggiati rispetto agli altri.

E tu? Cosa ne pensi a riguardo?

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